SPECIALE: Intervista a Chiara Pellacani, parola d’ordine, Olimpiadi!
di Pamela Stracci
La tuffatrice azzurra, classe 2002, a soli 21 ha già collezionato un nutrito medagliere, Chiara Pellacani dal primo oro degli Europei Juniores a Bergen 2017, si prepara ora ad affrontare le Olimpiadi di Parigi 2024. Una giovanissima che ha già vinto l’oro agli Europei di Edimburgo 2018, l’oro agli Europei di Kiev, l’oro agli Europei di Budapest 2021, l’oro agli Europei di Roma 2022 (trampolino), l’argento ai Mondiali di Budapest 2022, solo per citare alcuni dei principali risultati sportivi che ha ottenuto questa talentuosa tuffatrice romana.
Benvenuta Chiara nella redazione di Quia Magazine! Entriamo subito nel vivo! Dai primi tuffi alla squadra olimpionica. Quando è nata la passione per il nuoto e quando ha capito che questa passione sarebbe andata oltre la dilettantistica?
In realtà è dal nuoto che è nata la passione per i tuffi. Come tutti i bambini, sin da piccolissima ho praticato nuoto e, per l’esattezza salvamento. All’età di otto anni circa, un mio compagno di classe che praticava tuffi, mi ha invitata ad un centro estivo. Da quel momento sono salita sul trampolino e non sono mai più scesa perché mi divertiva molto. Dopo circa un anno ho iniziato a fare le prime gare, dalle regionali alle nazionali ottenendo il miglior piazzamento da subito, questo mi ha fatto pensare che questa forse sarebbe stata la mia strada; mi divertivo e avevo risultati eccellenti, cosa può esserci di meglio! Questo mi ha permesso di continuare e di andare oltre ogni aspettativa.
Tra i grandi tuffatori della storia ce n’è uno a cui si è ispirata o al quale è particolarmente legata? Cosa l’ha affascinata e quali sono secondo lei, le cose che avete in comune?
La tuffatrice che più mi ha appassionata e dalla quale ho tratto la maggior ispirazione è la canadese Jennifer Abel perché ha caratteristiche fisiche molto simili alle mie, dotata di grande esplosività e potenza fisica. Negli ultimi anni lo sport dei tuffi è molto cresciuto nei coefficienti di difficoltà anche per le donne e queste sono caratteristiche che oggi possono fare la differenza.
Nel momento in cui stiamo facendo questa intervista, lei si trova in America, dove si è trasferita nel 2021 per allenarsi e studiare alla Louisiana State University. Come riesce a conciliare l’attività agonistica, lo studio e la vita familiare e privata?
Dopo il liceo ho scelto di trasferirmi in America per crescere sotto tutti i punti di vista: sportivo per avere nuovi e maggiori stimoli, scolastico per avere finalmente la possibilità di conciliare sport e studio, personale per imparare a gestirmi da sola e conoscere nuovi stili di vita. Nel 2021 mi sono trasferita all’Università della Louisiana mentre dallo scorso agosto sono all’Università di Miami in Florida dove attualmente vivo. Non è stato semplice i primi tempi lasciare la famiglia ma loro mi hanno sostenuta in questa scelta.
Sua madre le ha regalato, appena iniziata la carriera, un ciondolo importante: l’amuleto del tuffatore che l’accompagna in ogni gara. Che ruolo ha avuto la sua famiglia nella sua vita sportiva e nei suoi successi?
La mia famiglia mi ha sempre sostenuta in tutte le scelte e soprattutto mi aiuta a gestire anche i momenti di maggiore difficoltà quando arrivano, allo stesso tempo a restare con i piedi per terra quando ottengo grandi risultati. Siamo una famiglia molto unita.
Anche se lei è giovanissima, ci sono stati momenti di scoraggiamento nel suo percorso, quando uno vorrebbe abbandonare tutto e lasciar perdere, per tornare ad una vita diciamo “normale” di una ragazza di vent’anni? Se sì, come è riuscita a gestire questi periodi, a superarli e a ritrovare la voglia di continuare a mettersi alla prova?
Momenti di grande difficoltà ce ne sono stati e sono certa che ce ne saranno ancora. Pensare di lasciare tutto: no, mai! La mia vita è sempre stata questa ed è una scelta che ho fatto e faccio ogni giorno, è la mia dimensione nella quale ho scelto di percorrere una piccola parte della mia vita cercando di realizzare me stessa e i miei sogni legati a questo percorso. So che non sarà tutta la mia vita ed è per questo che sto anche studiando per il mio domani.
Ai World Aquatics di Fukuoka 2023, che si sono tenuti nello scorso luglio, ha vinto, in coppia con Matteo Santoro, la medaglia di bronzo per i tuffi sincronizzati misti dal trampolino di 3 metri. Anche con la compagna Elena Bartocci, si è aggiudicata il terzo posto del podio dei tuffi sincro donne dal trampolino di 3 metri sorpassando gli Stati Uniti. Si vola quindi ai Giochi Olimpici di Parigi 2024! È soddisfatta, come si sta preparando per questa sfida?
Sono molto contenta della qualificazione anche nel sincro con Elena, è la nostra seconda olimpiade insieme e andremo preparate per giocarci la nostra carta. Inoltre sono anche qualificata nell’individuale e sto già lavorando per arrivare a Parigi al meglio della forma.
Oltre se stessa chi si sente di voler ringraziare per i suoi successi?
La mia famiglia perché mi ha sempre sostenuta e il mio primo allenatore Domenico Rinaldi che ha da subito creduto in me.
Sbirciando un po’ dai suoi profili social, mi è venuta una curiosità. Domanda secca. Meglio un tuffo in piscina o un tuffo in mare?
In realtà in mare non mi tuffo volentieri, preferisco la piscina. Il tuffo in Sardegna era troppo invitante per la bellezza del posto!
Se un giovanissimo volesse avvicinarsi al mondo dello sport, quali consigli sente di dargli per raggiungere i suoi obiettivi e quali suggerimenti alle famiglie per supportarlo nelle sfide che lo aspettano?
Sicuramente il primo consiglio che darei è quello di divertirsi, fare sport deve essere un divertimento per se stessi, il resto viene da se. La stessa cosa direi ai genitori, lasciate che i vostri bambini facciano sport per divertirsi e stare insieme ai loro coetanei. Quando arriveranno a competizioni più impegnative, sappiateli sostenere anche nei loro insuccessi perché è da li che si riparte più forti di prima.
Quali sono i prossimi obiettivi oltre lo sport?
Non so ancora verso cosa mi orienterò dopo i tuffi però so sicuramente che un dopo ci sarà, vedremo…
Grazie a Chiara Pellacani per aver condiviso con noi i suoi successi, in bocca al lupo per il futuro: tutti con le bandiere dell’Italia all’insù per la nostra nazionale alle Olimpiadi di Parigi 2024.
“C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà” (Albert Einstein) e voi desiderate veramente quello che volete?
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