Pulcinella, la maschera più famosa d’Italia
di Elvira Gatti
“Pullecenella nun more maje!” Queste le ultime parole del Pulcinella interpretato da Enzo Cannavale (1928-2011) nel film Giuramento di Alfonso Brescia del 1982. Sembra proprio così! Dalla cultura partenopea alla commedia dell’arte, dal teatro di burattini al cinema e all’arte, scopriamo la maschera più famosa d’Italia.
Presente nella cultura popolare dal 1300, la sua genesi è legata al termine “piccolo pulcino”, utilizzato per descrivere inizialmente una persona negligente e svogliata. Tuttavia, le sue radici affondano nell’antichità, dove la maschera simboleggiava forze naturali e rappresentava il mondo animale e dei defunti. Durante il tardo Medioevo, Pulcinella assunse una nuova dimensione, diventando strumento per esorcizzare gerarchie e acquisendo una funzione poetica, soprattutto nelle corti.
Le origini della maschera a Napoli risalgono a quel periodo, quando Silvio Fiorillo, commediografo del 1500, la introdusse nelle sue esibizioni. La maschera di allora, una “mezza maschera” o “lupo” con un naso ricurvo, un viso rugoso e piccoli occhi, differisce notevolmente dall’immagine odierna di Pulcinella. La trasformazione nel corso dei secoli ha portato alla versione iconica di Pulcinella, caratterizzata da una voce stridula e somigliante a un gallinaccio nero.
Questi tratti distintivi hanno contribuito all’evoluzione del termine “polleciniello” in dialetto napoletano, evidenziando l’unicità e la vivace storia di questa affascinante maschera partenopea .
La maschera di Pulcinella è diventata uno dei simboli della cultura napoletana, rappresentando l’essenza della semplicità e della gioia. Inoltre, è il simbolo dell’uomo semplice che cerca di affrontare tutti i suoi problemi con il sorriso. Egli è sempre in contraddizione con sé stesso, prendendosi gioco di sé stesso e facendo il furbo.
Nel cuore della tradizione teatrale italiana, Pulcinella si erge come una figura affascinante e comica, portando con sé secoli di storia e intrattenimento. Le sue origini si perdono nei meandri del tempo, ma la sua presenza vivace ha lasciato un’impronta indelebile nelle arti performative.
Pulcinella incarna la lotta quotidiana contro l’ingiustizia e la sua sagacia fa di lui un personaggio amato e celebrato. Le sue avventure spesso si intrecciano con situazioni comiche, utilizzando il dialetto napoletano e gesti esagerati per catturare l’attenzione del pubblico.
Inoltre, con il suo linguaggio corporeo peculiare e la risata contagiosa, è diventato il prototipo del personaggio comico nella tradizione teatrale italiana. La sua abilità nel destare risate è senza tempo, unendo generazioni attraverso il potere universale della comicità.
Le storie di Pulcinella si sono evolute nel corso dei secoli, adattandosi a nuovi contesti culturali e reinterpretazioni. La sua influenza si estende oltre i confini nazionali, ispirando artisti e performer in tutto il mondo.
In definitiva, Pulcinella è molto più di un personaggio teatrale, è un’icona della cultura italiana, un testimone vivente delle radici popolari che ha intrattenuto e unito le persone per secoli. La sua allegria continua a risuonare nei teatri moderni, un tributo duraturo alla potenza della comicità e della saggezza popolare.
E così, con un sorriso sulle labbra, concludiamo questo viaggio nella storia di Pulcinella e della sua maschera sperando che questo articolo ti abbia fatto sorridere.
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