Psicologia della lettura: la scienza che spiega come e perché leggiamo
di Ambra Frezza
La lettura è molto più di un semplice atto di decodifica di parole scritte; è un viaggio emozionale e cognitivo che ci immerge nelle profondità della mente umana. La psicologia della lettura, un campo di studio affascinante, ha una storia ricca di idee innovative e esperimenti illuminanti. Scopriamo alcune dei concetti chiave di questa disciplina a metà tra scienze esatte e umanistiche.
Leggere sviluppa empatia
La capacità della lettura di suscitare empatia ha radici profonde nella storia della psicologia della lettura. Studiosi come Wolfgang Iser e Louise Rosenblatt hanno sottolineato il ruolo cruciale della partecipazione emotiva nella comprensione del testo. I loro contributi hanno aperto la strada a esperimenti che dimostrano come l’identificazione con i personaggi influenzi direttamente il nostro livello di empatia nella vita reale.
Attraverso le storie e i personaggi, entriamo in mondi che possono essere lontani dalla nostra esperienza personale. La narrativa ci permette di vivere le gioie, le tristezze e le sfide dei personaggi, estendendo così il nostro raggio di comprensione emotiva. La psicologia della lettura suggerisce che questo processo di “vivere attraverso un altro” può tradursi in una maggiore sensibilità e comprensione delle complessità umane nella vita reale.
Cosa scegliamo di leggere ci dice chi siamo
La nozione che le scelte di lettura riflettano la psiche individuale ha radici nelle teorie psicoanalitiche. Sigmund Freud, ad esempio, sosteneva che le preferenze di lettura potessero rivelare aspetti della personalità e delle dinamiche inconsce. Questa prospettiva ha ispirato una serie di esperimenti che collegano le scelte di lettura ai tratti di personalità e alle esperienze di vita. Queste scelte possono rivelare molto sulla nostra psiche, dai desideri inconsci alle paure più profonde. La psicologia della lettura esplora come le scelte letterarie siano spesso un riflesso delle nostre esperienze, identità e aspettative.
Attraverso questa analisi, emergono connessioni sottili tra il lettore e il testo, consentendo una comprensione più profonda della psicologia individuale.
La lettura è un processo creativo
Studiosi come Keith Oatley e Raymond Mar hanno contribuito a svelare il lato creativo della lettura. Le loro ricerche suggeriscono che il processo di creazione mentale delle immagini durante la lettura attiva le stesse regioni cerebrali coinvolte nella percezione diretta. La lettura non è un’esperienza passiva. La mente del lettore dà vita alle parole, creando immagini, suoni e atmosfere. La psicologia della lettura esamina come il cervello sintetizzi le descrizioni scritte, attivando le stesse regioni neurali coinvolte nella percezione diretta.
Questo processo creativo contribuisce non solo alla comprensione del testo ma anche alla formazione di ricordi e immagini mentali uniche.
Lettura su carta versus lettura digitale
Il passaggio alla lettura digitale ha introdotto nuove questioni esplorate dalla psicologia della lettura. Maryanne Wolf e altri studiosi hanno investigato le differenze cognitive e emotive tra la lettura su schermi e la lettura su carta. Questi esperimenti hanno contribuito a comprendere come l’interazione con dispositivi elettronici possa influenzare la profondità della comprensione e l’esperienza emotiva del lettore. Le ricerche suggeriscono che che la lettura digitale può comportare una percezione più superficiale del testo e una maggiore distrazione.
In coclusione, si può affermare che la lettura va oltre la semplice comprensione di parole o l’acquisizione di conoscenze; è un viaggio che ci connette con gli altri, ci porta alla riflessione e ci spinge a esplorare i recessi più remoti della nostra psiche.
Un’attività insomma che continua a rivelare la straordinaria complessità della mente umana, che con tutti i mezzi dobbiamo cercare di proteggere e supportare.
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