“Pellegrini di Speranza” il Giubileo 2025
di Pamela Stracci
Nella splendida Sala degli Arazzi intitolata a Sergio Zavoli, nella storica sede Rai di viale Mazzini in Roma, si è svolta i 16 novembre, la formazione per i giornalisti dal titolo “Comunicare il Giubileo 2025” promosso da Rai Vaticano, Ordine dei Giornalisti del Lazio e UCSI Lazio.
Illustri i relatori e gli ospiti e una sala gremita di giornalisti per prepararsi a raccontare il prossimo Giubileo che non sarà solo un appuntamento per i fedeli cattolici ma un evento capace di attirare e accogliere i cittadini di tutto il mondo e di tutte le confessioni religiose. Questo perché i temi che verranno affrontati nell’anno giubilare come la pace, la crisi economica globale, le problematiche ecologiche mondiali e la povertà, sono temi che interessano tutte le persone a prescindere dal loro credo.
Il primo Anno Santo venne istituito da Bonifacio VIII nel 1300, con ricorrenza secolare fino a giungere al modello attuale ovvero ogni 25 anni.
Ma quando inizierà l’attuale Anno Santo?
Il 9 maggio 2024 uscirà la bolla papale che dà il via al Giubileo che ufficialmente inizierà con l’apertura della Porta Santa il 24 dicembre 2024.
“Pellegrini di speranza” questo è il motto che definisce i 35 milioni di viaggiatori attesi a Roma, come ha spiegato Mons. Rino Fisichella, Pro Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione nel Mondo, presente tra gli ospiti. Un Anno Santo dove il tema principale sarà la Speranza, essere in cammino nella Speranza, Peregrinantes in spem appunto.
Questo sarà anche il Giubileo dei bambini e dei ragazzi (attese oltre un milione di presenze) ma sarà anche il Giubileo degli artisti perché l’arte è capace di suscitare quei sentimenti che non sempre si possono o si vogliono esprimere con le parole e favorisce il silenzio come momento di intimità con sé stessi e di riflessione profonda.
Apprensione del Mons. Fisichella anche per i fatti di attualità: “Davanti agli errori e orrori che si vedono, direi che bisogna stare un silenzio e poi riflettere su come l’uomo arrivi a questa violenza. Vivo anche drammaticamente la questione del femminicidio. Non vorrei che la guerra distogliesse dalla tematica del femminicidio. La malvagità è dentro l’uomo: se non c’è una cultura che si modifica, sarà sempre peggio. C’è bisogno di una svolta radicale a livello culturale.”
Uno dei punti nodali del convegno è stata anche la sfida mediatica di comunicare il Giubileo in chiave moderna, alla luce delle nuove tecnologie, dei nuovi linguaggi, dei social ma anche dell’intelligenza artificiale che ha una “memoria statica e non dinamica e creativa come l’uomo” come spiega sempre Mons. Fisichella.
Per questo primo Giubileo “social”, anche la Santa Sede, ha dovuto fare un passo in avanti in questo senso proponendo l’App Iubilaeum2025, scaricabile da Google Play, che permette non solo di accedere alle notizie ufficiali sul Giubileo ma anche una facile e veloce lettura della programmazione prevista e l’iscrizione agli eventi giubilari da parte dei partecipanti.
Una sfida quindi, questo Giubileo sia per la Città di Roma, ma anche per i giornalisti chiamati a raccontare un evento secolare con un linguaggio moderno.
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