Ostia Antica: l’antico porto di Roma tra storia e urbanistica
A cura di Pamela Stracci
Ostia Antica è un affascinante sito archeologico situato a circa 30 chilometri a sud-ovest di Roma. Le rovine ben conservate di Ostia Antica svelano una città portuale vivace, con strade lastricate, case, templi, terme e persino un teatro eretto sotto Augusto alla fine del I sec.. La vicinanza al mare conferiva a Ostia un ruolo cruciale nel commercio e nella difesa dell’Impero, rendendolo un luogo storico e culturale di grande importanza.
Ostia antica è stata fondata come porto di Roma Antica su quella che allora rappresentava la foce del Tevere come indicato nel termine da cui trae il nome Ostium, appunto bocca del fiume. La leggenda attribuisce la fondazione di Ostia , prima colonia romana, al quarto Re di Roma Anco Marzio anche se questa tradizione storica non è suffragata da evidenze archeologiche concrete: si è potuti risalire solo alla cittadella fortificata, il castrum, realizzato nel IV secolo a.C. immediatamente dopo la caduta nel 396 a.C. della antagonista città di Veio posta sul lato opposto (nord) del Tevere. Questo fortilizio a pianta rettangolare era circondato da possenti mura in tufo con gli assi viari principali, il cardo e il decumano, orientati secondo i punti cardinali. Il castrum era un avamposto militare, abitato originariamente da circa 300 famiglie, ed era necessario per controllare non solo l’accesso al Tevere ma anche tutti i territori lungo il corso del fiume.
L’esistenza delle saline in prossimità della foce confermano l’importanza del sito nella produzione del sale sia per uso alimentare che per la conservazione dei cibi e quindi la necessità di dotare di un centro di controllo le antiche saline create attorno ad Ostia. Come riporta Tito Livio questo territorio è di importanza strategica anche come base navale per l’approvvigionamento delle merci come il grano, fondamentale per Roma.
Verso la fine dell’epoca Repubblicana la città divenne più autonoma dal controllo politico di Roma con la presenza di un organo stabile di governo, il consiglio dei decurioni, che emanava atti pubblici con propri decreti. L’espansione sia territoriale ben oltre il perimetro dell’antico castrum che di conseguenza l’aumento della popolazione trasformò lentamente la città di Ostia da avamposto militare strategico in scalo commerciale di Roma, funzione che determinerà l’aspetto urbanistico della nuova città.
Il nuovo tracciato murario verso la metà del I sc. a.C. delimitava un’area urbana di circa 50 ettari, divisa in cinque regioni o quartieri che si aprivano alla città attraverso tre porte principali: la Porta Romana, al termine della Via Ostiense, quella Laurentina verso sud, al termine del cardine massimo, e quella Marina, rivolta verso il mare all’estremità occidentale del decumano massimo.
All’inizio dell’Impero, Ostia passa da avere una funzione militare a un carattere prettamente commerciale e, con la costruzioni di nuovi grandi magazzini e granai e la monumentalizzazione ad opera di Augusto con la costruzione del teatro e la ridefinizione del foro cittadino (centro politico, civile e religioso), acquisisce di conseguenza un nuovo impianto urbanistico.
Una ulteriore trasformazione della città avvenne a partire dalla fine del primo I secolo d.C., quando, sotto l’imperatore Domiziano, si resero necessari realizzare nuovi condomini abitativi, le insulae d’affitto, capaci di dare alloggio alla popolazione sempre più crescente di Ostia: molte delle domus private esistenti furono soppiantate da alti palazzi di tipo condominiale, edificate su dei rialzamenti con terre di riporto in quasi tutta l’area abitata. Questa necessità fu indispensabile per consentire un maggior approvvigionamento delle merci provenienti dalle province necessarie per lo sviluppo di Roma e della sua crescente popolazione.
Nella seconda metà del II secolo d.C., la città raggiunse la sua massima espansione arrivando a contenere una popolazione stimata intorno alle 50.000 persone. Nella seconda metà del III secolo d.C. cominciò un lento ed inesorabile declino, determinato dagli eventi storici ed economici, che comportò addirittura l’abbandono di diversi edifici. Con l’imperatore Costantino si realizzò forse l’ultima grande costruzione monumentale della città, la chiesa episcopale di Ostia, dedicata probabilmente nel 330 d.C., come ricordato nel Liber Pontificalis, ai Santissimi Apostoli Pietro e Paolo e a San Giovanni Battista, andata quasi completamente distrutta in epoche successive e localizzata e parzialmente scavata solo alcuni anni fa.
Nella tarda età imperiale gran parte dell’abitato venne abbandonato ma è attorno al IX sec. d.C. con le scorrerie e i saccheggi dei pirati saraceni lungo la costa che Ostia fu completamente abbandonata: gli ultimi abitanti migrarono verso il nuovo abitato fortificato di Gregoriopoli, sviluppatosi presso l’ansa del Tevere dove molti secoli dopo nascerà e si svilupperà il nuovo Borgo e lo splendido Castello di Giulio II.
La città così abbandonata, saccheggiata, pervasa dalla malaria, spogliata dei materiali edilizi per nuovi progetti architettonici, deturpata da scavi alla ricerca di antiquarie, solo a partire dagli inizi del XX secolo fu riscoperta con la liberazione di vaste aree e scavi archeologici sistematici mossi dalla volontà di comprenderne l’antica storia ed in vista dell’inaugurazione della grande Esposizione Universale di Roma del 1942.
Oggi il Parco Archeologico di Ostia Antica è una perla di rara bellezza da visitare e ammirare.
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Photo-video credits
“Ostia antica – teatro” by gengish
“Castello di Giulio II ad Ostia Antica ( Roma)” by Giuseppe Rampolla
“Inscription Mitreo di Felicissimus Ostia Antica 2006-09-08” by Marie-Lan Nguyen (User:Jastrow)
“Ostia Antica” by Lawrence OP