Mail Art: alle origini di un’arte libera
La Mail Art è un fenomeno unico nel panorama delle correnti artistiche di ogni epoca: creare piccole opere d’arte da affidare all’imprevedibilità del sistema postale per inviare ad altri artisti vicini e lontani il proprio messaggio e attendere una loro risposta. Un’arte democratica, libera e di condivisione. Scopriamo come è nata.
Edward M. Plunkett, artista americano classe 1922, ha detto un giorno che la Mail Art è nata nel momento in cui Cleopatra avvolta in un tappeto si è fatta portare dall’Imperatore Giulio Cesare per poter parlare con lui. Storicamente, la Mail Art o arte postale nasce in America a partire dagli anni ’40 grazie alle sperimentazioni dell’artista americano Ray Johnson (1927-1995), figura importante del Neodadaismo e della nascente Pop Art, conosciuto soprattutto per la sua attività di collagista e per la frenetica produzione di arte postale sfociata in quella che Plunkett definì la “New York Correspondence School”.
La Mail Art si sviluppa poi nei decenni successivi all’interno della comunità mondiale di artisti chiamata “Fluxus”, fondata ufficialmente nel 1962.
Questa comunità, seguendo il pensiero di uno dei suoi fondatori George Maciunas (1931-1978) voleva rompere la tradizionale visione estetica e superare la divisione tra arte e vita quotidiana, riconosceva anche ai gesti più semplici e agli atti più elementari la loro artisticità, abbatteva la distinzioni tra le diverse forme d’arte, mescolandole per giungere a un’arte totale anticommerciale e, nelle sperimentazioni più estreme, anti-artistica, ossia in contrapposizione con la definizione classica di arte. In questo clima, l’arte per corrispondenza si sviluppa come mezzo economico per l’espressione artistica, la circolazione e lo scambio di idee alternative, anche per gli artisti che operavano in situazioni di regime e censura. Con l’avvento di Internet, la Mail Art si è spostata progressivamente sulla rete. Questo ha reso più rapida e ampia la sua diffusione, rafforzando la comunità mondiale di artisti, quella che l’artista francese Robert Filliou (1926-1987) aveva definito negli anni ’60 l’Eternal Network.
La Mail Art, a differenza di altre correnti d’avanguardia, si presenta come un movimento completamente aperto e lontano tanto dal mercato dell’arte quanto dall’idea di competizione.
Ogni persona che ha accesso al servizio postale può partecipare, scambiarsi opere e decidere se e quando rispondere alla corrispondenza ricevuta.
A volte gli artisti possono essere chiamati a produrre un’opera su un determinato soggetto, con specifiche dimensioni o entro certe scadenze tuttavia la Mail Art si distingue per: assenza di procedure di selezione, di giudizio, giurie e censure nell’atteggiamento che ogni opera ha il suo valore, nessun costo di partecipazione, e la imprescindibile regola che l’opera originale deve essere spedita: solo l’affrancatura trasforma l’opera in arte per corrispondenza, insegnando agli artisti il lasciar andare le proprie creazioni nella volontà di trasformarle in messaggi che viaggiano per il mondo. Lo scopo principale rimane, infatti, lo scambio di idee, la creazione di una comunità globale di artisti in un clima di pace e collaborazione e la sensibilizzazione su temi di interesse collettivo, lontano da vantaggi economici o personali. In questo senso la Mail Art continuerà a vivere ancora a lungo. Come affermava Ray Johnson in una sua lettera: “la Mail Art non ha storia, ma solo un presente”.
Moreno Stracci
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