Laudato Sie: Un Viaggio Multimediale nella Scienza e nella Spiritualità Francescana
di Chiara Morelli
In occasione dell’ottavo centenario della composizione del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, che sarà celebrato nel 2025, il Museo di Roma a Palazzo Braschi ospita la mostra Laudato Sie: Natura e Scienza.
Per la prima volta a Roma, sarà esposta la copia più antica del Cantico delle Creature , noto anche come Cantico di Frate Sole , insieme a 93 opere, tra manoscritti e libri del Fondo antico della Biblioteca Comunale di Assisi, custoditi presso il Sacro Convento di questa storica città umbra. Questo evento segna l’ottavo centenario di un testo, l’eredità culturale di frate Francesco, considerato uno dei primi esempi di poesia in volgare italiano.
La mostra offre un’opportunità unica di esplorare il mondo culturale e scientifico legato all’ordine francescano. Grazie ai rari manoscritti medievali e agli antichi testi a stampa esposti, i visitatori potranno intraprendere un viaggio che attraversa il Medioevo fino all’età moderna. L’esposizione mette in luce la conoscenza accumulata dai francescani, derivante dalla loro intelligenza e dalle letture, annotazioni e studi, custoditi per secoli nella loro biblioteca, in un dialogo continuo tra teologia e scienza.
Il ricco patrimonio librario esposto si articola in nove sezioni, offrendo una nuova prospettiva sulla cultura dell’Ordine. I visitatori potranno apprezzare la vasta riflessione filosofica e teologica, nonché la particolare attenzione per l’universo e l’apertura al mondo.
Questo percorso espositivo si esprime attraverso la metafora dell’albero, la cui rappresentazione è presente nella terza sala della mostra, dedicata al sapere enciclopedico nell’opera di Isidoro di Siviglia, Etymologiarum opus (Venezia, 1483). Le radici di questo albero affondano nelle parole del Cantico di Frate Sole , risalendo lungo il tronco della riflessione francescana fino ai rami e alle foglie di un albero della conoscenza rigoglioso.
LE SEZIONI
La mostra si articola in una serie di sezioni e precisamente 9:
- Laudato sie: lo stupore riconoscente di fronte al Creato.
2. L’ispirazione delle origini: Bibbia, Teologia, Filosofia.
3. I Francescani e il sapere enciclopedico.
4. Sora luna e le stelle: astronomia e geografia.
5. Del numero e della visione: matematica e ottica.
6. Nel mondo tutto è movimento: la fisica.
7. Gli elementi, i minerali, i metalli e la loro trasformazione: l’alchimia.
8. La Fabrica del corpo: medicina, anatomia e chirurgia.
9. Cum tucte le tue creature: piante, animali e uomini.
La mostra utilizza un linguaggio multimediale e comprende due sale immersive: la prima, intitolata Laudato sie: lo stupore riconoscente di fronte al Creato , si trova all’inizio del percorso espositivo ed è dedicata al Cantico di Frate Sole . Questa sala offre un’opportunità unica per entrare in contatto con la nuova visione del mondo e il sentimento religioso universale di San Francesco d’Assisi. La seconda sala, Cum tucte le tue creature , situata al termine del percorso, presenta immagini di piante, animali e uomini, accompagnate dai significati a loro attribuiti, consentendo ai visitatori di riconnettersi a una visione “integrale” del mondo che ci circonda.
La sezione L’ispirazione delle origini: Bibbia, teologia e filosofia illustra l’impegno dei francescani nello studio della Bibbia e delle opere filosofiche antiche, evidenziando come abbiano sviluppato una visione complessiva del significato della natura e del ruolo dell’uomo nell’universo, contribuendo così alla riflessione filosofica e scientifica del loro tempo.
Nella parte dedicata I francescani e il sapere enciclopedico , si esplora il desiderio di alcuni eruditi dell’Ordine di creare un modello universale del sapere, una catalogazione generale della realtà. Tra le opere esposte spicca la Biblioteca Universale sacro-profana di Vincenzo Coronelli, frate minore conventuale, pubblicata a Venezia nel 1701. Pur essendo incompleta, è considerata la prima grande enciclopedia in lingua italiana.
A partire dalla quarta sezione, Sora luna e le stelle: l’astronomia , l’attenzione si concentra su singole discipline, tra cui astronomia, matematica, fisica, chimica e medicina. Qui, il visitatore può ammirare il Tractatus de Sphaera , attribuito al francescano inglese John Peckham, che raccoglie magistralmente le teorie dell’astronomia e della cosmologia greca, araba e latina.
Nella sala Del numero e della visione: matematica e ottica , viene esplorato il valore attribuito dai francescani alla matematica e alla scienza della luce, studiata sia da un punto di vista fisico-matematico sia fisiologico, ben prima dell’affermarsi della visione scientifica moderna.
Nella sezione Il mondo tutto è in movimento: la fisica , sono esposti alcuni dei più antichi manoscritti che testimoniano l’influenza delle teorie aristoteliche sui maestri delle università medievali, molti dei quali erano dotti francescani.
La settima sala, Gli elementi, i minerali, i metalli e la loro trasformazione: l’alchimia , mette in evidenza l’interesse dei francescani per l’alchimia, una pratica antica che, pur essendo oggi scomparsa, ha contribuito al pensiero scientifico moderno. Nonostante i divieti ecclesiastici, molti membri illustri dell’Ordine furono affascinati da essa.
Nella sezione La Fabrica del corpo: medicina, anatomia e chirurgia , si evidenzia l’interesse dei francescani per la medicina e le discipline connesse, unendo l’esperienza diretta allo studio dei testi e delle teorie.
Il titolo della sala, Cum tucte le tue creature: piante, animali e uomini, è un verso tratto dal Cantico delle Creature, uno dei testi più famosi di San Francesco, che riguarda l’esplorazione del profondo legame che il Santo di Assisi sentiva con la natura e con tutte le creature viventi.
La mostra è ospitata al Museo di Roma dal 2 ottobre 2024 fino al 6 gennaio 2025 e, successivamente, riaprirà ad Assisi nel Sacro Convento il 7 aprile 2025, dove rimarrà visitabile fino al 12 ottobre 2025.
Da non perdere. Per maggiori informazioni visitare il sito ufficiale.
© Riproduzione riservata
Photo-video credits:
Zètema Progetto Cultura
www.museodiroma.it