L’Anima secondo Platone: vivere la materia per poi liberarsene
di Moreno Stracci
Immagina di essere un’anima immortale, in viaggio attraverso il tempo e lo spazio. Prima di nascere nel tuo corpo attuale, hai già vissuto innumerevoli vite in mondi impensabili, e dopo la morte fisica, tornerai a casa per vivere nella Verità e nella Bellezza, pronto, se lo vorrai, a incarnarti nuovamente.
Un’entità complessa, divisa in tre parti.
Platone riconosceva all’anima tre componenti:
– La parte razionale, la più elevata, sede dell’intelletto e della conoscenza. È come un auriga saggio che guida la biga, tenendo a bada i due cavalli focosi che rappresentano le altre due parti dell’anima;
– La parte irascibile, il coraggio e l’ambizione che ci spingono ad agire e a raggiungere i nostri obiettivi. Il cavallo bianco, forte e vigoroso, che aiuta l’auriga a governare la biga
– La parte concupiscibile, i desideri e le passioni che ci legano al mondo materiale. Il cavallo nero, impetuoso e difficile da domare, che rappresenta le pulsioni più primitive dell’anima.
Ritroviamo queste idee nella Repubblica, dove Platone illustra il concetto della tripartizione dell’anima appunto con il mito della biga alata.
L’auriga, ha il compito, lo scopo di guidare i due cavalli e tendere all’equilibrio e all’armonia delle diverse parti.
Come avviene l’incarnazione?
Succede ad un certo punto che l’auriga ceda al cavallo nero e allora la biga si incarna in un corpo. Nel momento dell’incarnazione l’anima si dimentica di chi era e di ciò che ha visto nel mondo delle idee ma i ricordi non sono cancellati definitivamente (quello che Platone chiama reminescenza). Allora l’uomo deve sforzarsi di vivere in modo virtuoso nella sua vita cercando di ricordare chi era prima di nascere e cosa ha visto nel mondo delle idee. L’anima, secondo Platone, non è nata con il corpo. Come scrive nel Fedone, esisteva prima di esso e continuerà ad esistere dopo la morte fisica. In questa vita, il corpo è solo un involucro temporaneo, una sorta di prigione che l’anima deve imparare a superare. Il nostro vero scopo, infatti, è secondo il filosofo ateniese quello di risalire al mondo delle Idee, dove risiedono la Verità e la Bellezza assolute. Un viaggio che richiede purificazione e conoscenza. Attraverso la filosofia, la contemplazione e la vita virtuosa, l’anima può liberarsi dalle catene del corpo e riconquistare la sua vera dimora.
L’anima secondo Platone è un mistero affascinante, che ci porta a interrogarci sul nostro essere e sul nostro destino. Un viaggio filosofico che continua ad ispirare e a interrogare l’umanità da millenni. Non chiede, a differenza delle religioni, la fede. Ci invita, invece, a sperimentare e a comprendere.
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Crediti fotografici:
Pamela Stracci