La storia segreta della Pasqua: dal mito di Eostre alla resurrezione di Cristo
di Pamela Stracci
La Pasqua è quella festività cristiana che celebra la risurrezione di Gesù il Cristo ma forse non tutti sanno che affonda le sue radici in antiche tradizioni pagane legate alla primavera e al risveglio della natura.
Al centro di queste tradizioni troviamo la dea Eostre (o Ostara), figura venerata dai popoli anglosassoni e germanici. La dea era associata alla fertilità, alla rinascita e all’alba primaverile. Il nome stesso “Pasqua” deriva dall’antico inglese “Eostremonath”, il mese dedicato ad Eostre, che coincideva approssimativamente con il periodo pasquale, la primavera.
La lepre, simbolo di fecondità per la sua rapida riproduzione, era associata proprio alla dea come le uova, anch’esse simbolo di rinascita e nuova vita, che venivano decorate e regalate durante le festività. Il fuoco, elemento purificatore, era acceso per celebrare il ritorno del sole e la vittoria della luce sulle tenebre.
Nel corso del IV secolo d.C., la Chiesa cristiana decise di associare la data della Pasqua alla risurrezione di Cristo, fissandola la prima domenica dopo la prima luna piena successiva all’equinozio di primavera. La scelta di questa data non fu casuale: si intendeva sovrapporre la nuova festività cristiana a quelle pagane già esistenti, facilitando la conversione delle popolazioni, come successo anche per il 25 dicembre, Natale.
I simboli pagani come la lepre e le uova vennero reinterpretati in chiave cristiana: la lepre divenne simbolo di Cristo che risorge dalla tomba, mentre le uova rappresentarono la nuova vita in Cristo.
La Pasqua rappresenta un interessante esempio di sincretismo religioso, dove la tradizione cristiana si è innestata su antichi culti pagani in questo caso legati alla primavera e al risveglio della natura, retaggio di quando l’uomo faceva parte della creazione e ne era il geloso custode.
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