Il noce invisibile delle streghe: la leggenda di Uggiano
La Puglia è una terra ricca di storia, cultura e tradizioni, ma anche di misteri e leggende che si tramandano da secoli. Una di queste è la leggenda delle streghe di Uggiano, un piccolo borgo in provincia di Lecce, dove si narra che un albero magico fosse il luogo di ritrovo e di culto delle praticanti della magia nera. Ma qual è l’origine di questa leggenda? E cosa accadde a un incauto oste che osò disturbare i sabba delle streghe?
La storia ha inizio nel XVII secolo, quando Uggiano era un feudo appartenente alla famiglia dei Della Torre. In quel periodo, la Puglia era sconvolta da guerre, carestie e pestilenze, che favorivano la diffusione di superstizioni e credenze popolari. Tra queste, vi era quella delle streghe, donne malvagie che si dedicavano alla magia nera e che si riunivano nelle notti di luna piena per celebrare riti sacrileghi e malefici.
Secondo la leggenda, il luogo preferito dalle streghe di Uggiano era un grande noce secolare, situato vicino a un mulino a vento, appena fuori dal paese. L’albero era considerato sacro dalle streghe, che lo chiamavano “il noce della vita”, perché credevano che da esso dipendesse la loro esistenza. Infatti, si diceva che il noce fosse in grado di donare loro poteri magici e di proteggerle dai nemici.
Le streghe si recavano al noce nelle notti dei solstizi e degli equinozi, cavalcando scope o animali fantastici.
Una volta giunte al noce, si spogliavano dei loro abiti e si univano in una danza frenetica intorno all’albero, cantando e invocando il nome del demonio. Poi, si cospargevano il corpo con un unguento fatto con erbe e sangue di animali sacrificati, che le faceva entrare in uno stato di trance. In questo modo, le streghe potevano comunicare con gli spiriti maligni e chiedere loro favori o vendette.
La leggenda racconta anche che le streghe fossero solite rubare i bambini appena nati dalle case del paese, per portarli al noce e offrirli in sacrificio al demonio. Per questo motivo, le madri pugliesi avevano l’abitudine di appendere agli ingressi delle loro abitazioni rami di rosmarino o aglio, per tenere lontane le streghe
La leggenda del noce di Uggiano è stata tramandata oralmente per generazioni, ma non esistono prove storiche o documentali che la confermino. Tuttavia, alcuni studiosi hanno ipotizzato che possa avere una base reale, legata alla presenza nel territorio pugliese di antichi culti pagani o ereticali, come quello dei catari o dei templari. Questi culti erano perseguitati dalla Chiesa cattolica, che li accusava di praticare la magia nera e l’adorazione del demonio. Per questo motivo, i loro adepti si riunivano in luoghi segreti e isolati, come boschi o grotte.
Un altro elemento che potrebbe aver contribuito alla nascita della leggenda è il fatto che il noce fosse un albero simbolico in molte culture antiche. Il noce era considerato l’albero della saggezza, della conoscenza e dell’immortalità.
Nella mitologia greca, il noce era sacro a Zeus, il re degli dei. Nella tradizione celtica, il noce era associato alla magia e alla divinazione. Nella cultura ebraica, il noce era uno dei quattro alberi del paradiso terrestre.
Ma cosa accadde al noce di Uggiano? La leggenda narra che un giorno un oste del paese, incuriosito dalle voci sulle streghe, decise di andare a vedere con i suoi occhi cosa succedeva al noce nelle notti di luna piena. Si nascose tra i cespugli vicino all’albero e attese l’arrivo delle streghe.
Quando le vide spogliarsi e danzare intorno al noce, non resistette alla tentazione di avvicinarsi per spiare meglio. Ma una delle streghe si accorse della sua presenza e lo denunciò alle altre. Le streghe, furiose per essere state scoperte, si scagliarono contro l’oste e lo aggredirono con artigli e denti.
L’oste riuscì a fuggire, ma non prima di aver ricevuto una terribile maledizione: da quel giorno in poi, il noce sarebbe diventato invisibile agli occhi degli uomini, e solo le streghe avrebbero potuto vederlo e accedervi.
Da allora, il noce del mulino a vento scomparve dalla vista di tutti, ma non dalla memoria dei pugliesi, che continuarono a raccontare la leggenda delle streghe di Uggiano.
Si dice che ancora oggi, nelle notti dei solstizi e degli equinozi, si possano udire voci, canti e rumori provenienti dal luogo dove sorgeva l’albero magico.
Quindi, chi di voi avrà il coraggio di andare a scoprire cosa si nasconde sotto la chioma invisibile del noce di Uggiano?
Elvira Nistoro
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