Eleonora Giorgi: la malattia trasformata in un inno alla vita

La vita di Eleonora Giorgi (1953-2025) è stata un intreccio di passione, arte e resilienza. Attrice iconica del cinema italiano, ha saputo affrontare il tumore al pancreas con una forza e una serenità che hanno ispirato migliaia di persone. La diagnosi, ricevuta nel novembre 2023, non l’ha abbattuta; al contrario, l’attrice ha scelto di condividere il suo percorso con il pubblico, trasformando la malattia in un’opportunità di crescita interiore e in un messaggio di speranza. La Giorgi ha deciso di usare la sua immagine per aiutare gli altri, come più volte lei stessa ha affermato nel corso della sua malattia.
Il potere della mente di fronte alla malattia
Affrontare una diagnosi di tumore è un’esperienza che scuote le fondamenta dell’esistenza. La scienza ha dimostrato che l’atteggiamento mentale di un paziente può avere un impatto significativo sul decorso della malattia e sulla qualità di vita. Studi condotti nel campo della psiconeuroimmunologia hanno evidenziato come la resilienza psicologica e il pensiero positivo possano influenzare il sistema immunitario, migliorando, ad esempio, la risposta dell’organismo ai trattamenti. Secondo il Dr. Steven Greer, ricercatore britannico, i pazienti con un atteggiamento determinato e positivo mostrano spesso una maggiore sopravvivenza rispetto a coloro che si sentono impotenti e depressi, e anche laddove la malattia sia ormai troppo avanzata, quello stesso atteggiamento può rendere i nostri giorni migliori. Siamo noi a scegliere.
Eleonora Giorgi, con la sua apertura e il suo coraggio, ha incarnato perfettamente questo principio. In un’intervista a Verissimo, dichiarò: “Nonostante abbia usato tutta la scienza possibile, che è quasi esaurita, il tumore continua a crescere, seppure in una percentuale non devastante. Il responso è duro, ma io continuo a lottare e ad avere fiducia”. Questa fiducia nella vita, nell’amore è un esempio concreto di come la mente possa essere uno strumento potente nell’affrontare la malattia, nel gestire il dolore e la paura. E questo, soprattutto se ci affidiamo ai nostri affetti più cari, se ci apriamo e ci avviciniamo a loro.
Studi condotti dalla Dr. Candace Pert, neuroscienziata, dimostrano che le emozioni influenzano direttamente il sistema immunitario. Questo significa che mantenere una prospettiva positiva e coltivare i nostri affetti può effettivamente migliorare la risposta fisica e psicologica alla malattia.
La filosofia dell’accettazione e della gratitudine
Se c’è un insegnamento che Eleonora Giorgi ci ha lasciato, è quello dell’accettazione consapevole. In molte culture e filosofie nostrane e orientali, accettare l’inevitabilità della malattia non significa arrendersi, ma piuttosto abbracciare ogni momento con pienezza e gratitudine. Il buddhismo insegna che la sofferenza è parte integrante della vita e che solo accettandola possiamo trascenderla. Marco Aurelio, imperatore romano e filosofo stoico, scriveva: “Non è la morte che un uomo dovrebbe temere, ma il non cominciare mai a vivere”.
Nel programma radiofonico I Lunatici su Rai Radio2, Eleonora ha affermato: “Sprechiamo il nostro tempo dietro gelosie, ansie inutili e frustrazioni”. Parlando della sua lotta contro il tumore, l’attrice ha spiegato: “Tengo duro, sono piena d’amore, capisco quante cavolate facciamo durante tutta la nostra vita sprecando il nostro tempo [.] Ognuno di noi ha una data di scadenza, solo che nessuno lo sa. Il mio cuore e la mia anima si sono allargate».
Questa visione invita a vivere il presente senza paura del futuro, accogliendo la vita per quello che è, con le sue fragilità e i suoi doni.
Eleonora ha sempre sottolineato l’importanza dell’amore e del sostegno familiare nel suo percorso. “Mi tengono in vita non perché ci sia futuro, ma perché tutto avvenga il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo”, rivelò in un’intervista al Corriere della Sera. Questa capacità di vedere il valore del momento presente è un insegnamento profondo per tutti noi: spesso diamo per scontato il tempo, mentre ogni giorno vissuto con consapevolezza può diventare un atto di gratitudine. La lettura di alcuni autori come il già citato Marco Aurelio o Seneca può di certo darci elementi con i quali riflettere sull’impiego che facciamo del nostro tempo.
Nella sua ultima apparizione televisiva a Verissimo, aveva detto: “Non provo rabbia, per fortuna, per quello che mi è successo”, un’altra prova di accettazione costruita con consapevolezza e impegno.

Come trasformare la paura
Vivere una malattia grave con la stessa forza di Eleonora Giorgi non è facile, ma ci sono piccole azioni quotidiane che possono aiutare chi sta affrontando un percorso simile a trovare luce nel buio:
- parlare della propria malattia, condividere il proprio percorso aiuta a normalizzare la sofferenza e a costruire un senso di equilibrio seppur nella tempesta.
- Annotare pensieri, paure e speranze permette di dare forma alle emozioni, aiutando a comprendere meglio se stessi e ad alleggerire il peso interiore.
- Praticare la gratitudine ci aiuta a relativizzare la nostra esperienza della malattia, ci aiuta a trovare vita al di là della sofferenza.
- Coltivare la presenza nel momento può aiutarci a ridurre l’ansia e a focalizzarsi su ciò che si ha ora, invece di temere il futuro.
- Accettare l’aiuto di amici, familiari o gruppi di supporto può trasformare il dolore in un’esperienza condivisa e meno opprimente.
- Anche nelle difficoltà, trovare tempo per le passioni (scrivere, dipingere, ascoltare musica) mantiene viva la scintilla della gioia.

La lezione di Eleonora: trasformare la paura in speranza
La malattia è uno dei più grandi tabù della società moderna: tendiamo a evitarla, a non parlarne, quasi come se il solo nominarla potesse renderla più reale. Eleonora Giorgi ha fatto il contrario: ha scelto di raccontare, di mostrarsi vulnerabile ma mai vinta, di condividere con il pubblico le sue paure ma anche la sua forza. Questo atteggiamento ha avuto un impatto profondo su chi l’ha seguita, dimostrando che la malattia non deve necessariamente essere vissuta come una condanna inflittaci per qualche misteriosa ragione, ma può diventare un cammino di crescita e trasformazione da lasciare in eredità anche ai nostri cari e al mondo tutto.
Eleonora, con la sua sincerità e il suo spirito combattivo, ha dato voce a questa verità, dimostrando che l’amore, la speranza e la consapevolezza sono armi potenti contro le avversità.
Un’eredità di luce e coraggio
Eleonora Giorgi ci lascia non solo la sua eredità artistica, ma anche una lezione di vita che continuerà a ispirare: la possibilità di affrontare il dolore senza perdere la luce, di guardare avanti senza paura, di amare ogni giorno come se fosse un dono. La sua storia ci insegna che, anche nelle situazioni più difficili, possiamo scegliere di affrontare la vita con dignità, coraggio e speranza. Come aveva confessato nel suo anzidetto intervento a I Lunatici: “Credo in un ordine superiore delle cose e sono confortata di potermici abbandonare. L’amore, la bellezza e l’arte per me sono Dio, la prova dell’esistenza di qualcosa”.
Eleonora rimarrà un esempio luminoso di umanità, resilienza e generosità.