Bagnanti: il corpo incontra l’acqua
La storia dell’arte è costellata di temi ricorrenti che, con il mutare della società, ogni artista ha interpretato in modi propri. Tra questi, ritroviamo il tema dei bagnanti, una celebrazione del corpo umano e del rapporto con l’acqua, elemento primordiale al quale la società umana ha riconosciuto una varietà di significati.
Nel corso della storia dell’arte, il tema dei “Bagnanti” è stato oggetto di fascino per gli artisti di diverse epoche e culture. Raffigurando individui o gruppi di persone immersi nell’acqua, queste opere d’arte catturano la serena bellezza della forma umana e offrono uno spazio per la riflessione sul rapporto tra umanità e natura, e l’occasione per gli artisti di celare nella scena significati e messaggi che vanno oltre il semplice vedere.
La rappresentazione dei bagnanti risale alle antiche civiltà, come quelle greche e romane, dove il bagno collettivo aveva significato sia come rituale che come attività sociale. In queste prime opere, l’attenzione era spesso rivolta a un corpo umano idealizzato, ritratto nella sua forma più armoniosa ed equilibrata. Gli artisti celebravano la grazia e la fisicità della figura umana, enfatizzandone la sensualità e la bellezza intrinseca.
Nel periodo del Rinascimento, artisti come Leonardo da Vinci e Tiziano introdussero un approccio più naturalistico nella rappresentazione dei bagnanti. Esplorarono l’interazione tra luci e ombre sul corpo umano, catturando le sottili sfumature di forma e tonalità della pelle. Le composizioni divennero più complesse, con figure disposte in pose dinamiche che aggiungevano profondità e movimento all’opera d’arte. In questo periodo, inoltre, iniziarono anche a incorporare elementi mitologici o allegorici, arricchendo i soggetti di significati più profondi, che superavano la semplice raffigurazione della scena del bagno.
Con l’evolversi dell’arte nei secoli XIX e XX, artisti come Édouard Manet e Paul Cézanne sfidarono le convenzioni e reinterpretarono il tema dei bagnanti in modi nuovi e innovativi. “Le Déjeuner sur l’herbe” di Manet scandalizzò il pubblico con la sua composizione provocatoria e i soggetti non convenzionali, assottigliando i confini tra il nudo e il vestito. Cézanne, d’altra parte, esplorò le forme geometriche e l’interazione dei colori, allontanandosi dalla rappresentazione realistica e sottolineando la percezione soggettiva dell’artista.
Nell’arte moderna e contemporanea, il tema dei bagnanti ha continuato a evolversi, riflettendo i mutamenti dei contesti sociali, culturali e artistici. Pittori come Pablo Picasso e Henri Matisse hanno esplorato la forma umana frammentata e astratta nei loro bagnanti, catturando l’essenza del movimento e dell’emozione piuttosto che una rappresentazione realistica.
Giungiamo così alle esperienze più lontane dal realismo con le opere di Salvador Dalì e Joan Mirò, dove i corpi vengono trasfigurati in pezzi di carne e colossi dalle sembianze di ragni. In anni successivi, artisti come David Hockney hanno abbracciato un approccio più giocoso e vibrante, incorporando elementi di pop art e catturando la gioia e il piacere associati al bagno e alle piscine.
“I bagnanti” nell’arte fungono da testamento alla fascinazione degli artisti per la forma umana e la sua relazione con l’acqua. Invitano gli spettatori ad apprezzare la bellezza del corpo, a riflettere sul legame tra gli esseri umani e il loro ambiente naturale e ad esplorare temi di vulnerabilità, sensualità e introspezione: un’estrema volontà di ricordare all’umanità la sua appartenenza alla natura.
Moreno Stracci, Storico e Critico dell’Arte
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Photo-video credits
“La tombe du Plongeur (Paestum, Italie)” by dalbera
“pablo picasso – femme assise sur la plage” by Xuan Che