Sanremo 2025: Prima serata, la classifica Quia
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Ieri la prima serata del festival di Sanremo ci ha indubbiamente emozionato: i cantanti in gara, le performance, i temi trattati, sono come al solito il fiore all’occhiello del festival più amato dagli italiani.
Di Chiara Morelli
La redazione Quia non può non seguire il festival: alla prima serata, ecco le nostre pagelle e la nostra classifica che ha riunito le votazioni della redazione Quia Magazine di Roma, quella di Bolzano e quella Giovani!
Gaia – Chiamo io chiami tu. 6.5/10
Questa volta chi metterà da parte l’orgoglio e cederà, contattando l’altro? Una canzone dai ritmi estivi, che sicuramente sentiremo molto nelle radio.
Francesco Gabbani – Viva la vita. 6/10
Il ritmo ci sta ed anche il messaggio che è un inno alla vita, ad apprezzare le piccole gioie, però non ci convince troppo perché manca di novità, di verve rispetto ai brani presentati nelle precedenti edizioni.
Rkomi – Il ritmo delle cose. 7/10
Un pezzo che fonde sonorità urbane e melodie orchestrali, riflettendo sul flusso della vita e sull’importanza di seguire il proprio ritmo interiore ma non è il ritmo di Insuperabile.
Noemi – Se t’innamori muori. 9/10
Su Noemi siamo di parte, ve lo dico subito! La ballata è intensa e la voce è un crescendo di potenza. Il testo affronta le paure e le vulnerabilità legate all’innamorarsi, mettendo in evidenza la dualità tra desiderio e timore
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Irama – Lentamente. 6/10
Un brano che parla della necessità di rallentare e vivere il presente, in contrasto con la frenesia della vita moderna ma non va, sembra scarico, altro che Arrogante e ci ha emozionati poco rispetto Ovunque Sarai.
Coma cose – Cuoricini. 7/10
Una ballata agrodolce ma se è vero che tra pochi giorni è pure San Valentino e quindi possiamo permetterci un po’ più di dolce, il brano presentato non ha spaccato col ritmo né con i testo, colpa di troppi cuoricini eppure sarà un tormentone.
Simone Cristicchi – Quando sarai piccola. 10/10
I ruoli si invertono, i figli si prendono cura dei genitori anziani, un tema mai toccato al festival. Simone Cristicchi ha lanciato la redazione in un completo subbuglio. A chi non è piaciuta perché troppo amara, a chi si è dato alle lacrime più copiose singhiozzando, a chi si è alzato e ha gridato impulsivamente “Spero che perda, è troppo bella!”. Non credo ci sia altro da aggiungere. Alla fine comunque ha deciso il nostro direttore per un bel 10 che ha messo d’accordo – quasi – tutti.
Marcella Bella – Pelle diamante. 6 /10
Metafora di una corazza lucente, costruita grazie alle esperienze vissute e alle ferite superate, sembra un manifesto femminista però è in perfetto stile della cantante. Il ritmo musicale c’è, in questa edizione ha preso il posto della Bertè.
Achille Lauro – Incoscienti giovani. 8/10
Alcune batture sembrano un riadattamento di Venditti, Notte prima degli esami, poi si sdoppia la linea temporale e prende il suo ritmo per lasciare il posto a un pezzo energico che cattura lo spirito ribelle della gioventù, affrontando temi come l’impulsività e la ricerca di identità in un mondo complesso. Piace.
Giorgia- La cura per me. 7.5/10
Quando si è da soli, la ricerca della nostra metà può essere una cura alla nostra solitudine, al nostro senso di non essere idonei nel mondo, al nostro desiderio di essere amati. Classica canzone di Giorgia che mette in luce la sua straordinaria capacità interpretativa e la sua potenza vocale.
Willie Peyote – . 7/10
Un brano che è la quintessenza del suo stile: ironico, tagliente e profondamente attuale. Con la sua penna affilata e il flow inconfondibile, l’artista torinese ci regala una canzone che è una critica lucida e pungente ai meccanismi della società contemporanea, tra compromessi, ipocrisie e il desiderio di restare fedeli a sé stessi.
Rose Villain – Fuorilegge. 6.5/10
La canzone dell’anno scorso ci aveva colpito per il suo mix di ritmi. La canzone di quest’anno si concentra sulla passione dell’amore ma l’inevitabile solitudine quando la persona amata non è con noi, quando la notte ci si ritrova da soli con i propri pensieri.
Olly – Balorda Nostalgia. 8/10
Olly è un artista emergente e giovanissimo che torna a Sanremo con un mix potente di sonorità moderne e atmosfere vintage, la canzone racconta di un viaggio introspettivo nel passato, raccontando di una amore semplice e giovane. Il ritornello va subito in testa, c’è!
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Elodie – Dimenticarsi alle 7 – 7/10
Un amore tormentato sul filo del rasoio, che rischia di finire nonostante il sentimento sia ancora molto forte, e che dimenticare, a volte, è l’unico modo per rinascere. La voce di Elodie, calda e graffiante, si adatta perfettamente al mood del brano: c’è grinta, ma anche una fragilità sottile che emerge nei passaggi più intesi.
Shablo ft. Guè, Joshua e Tormento – La mia parola. 7.5/10
Piena di ritmo, scatena la voglia di ballare, di muoversi a tempo, tre generazioni di rap incorniciati da un coro gospel, portano sull’Ariston un esperimento ben riuscito che piacerà anche alle generazioni di ascoltatori più giovani.
Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore. 9/10
L’amore può riparare le ferite. Parla di sentimenti tenuti stretti gelosamente, per proteggere il cuore dell’amata e far sì che non possa più accadere nulla di brutto: l’amore può. La presenza scenica e vocale di Ranieri è sempre al top, ritmo e testo ci sono.
Tony Effe – Damme na mano. 7/10
Tony cammina con noi per le strade di Roma, mentre un vecchio amore, da cui vorrebbe staccarsi, continua a tormentarlo. La canzone è come se fosse il seguito, il sequel, di “Roma nun fa la stupida stasera, damme na mano a faje di de si”. Anche qui siamo di parte, Roma è Roma, e pure se lo stornello è un po’ giù di tono, diamo un 7 anche per aver portato all’Ariston una canzone in dialetto romanesco, bravo!
Serena Brancale – Anema e Core. 6.5/10
Sarà una buona candidata a prende il posto del tormentone estivo, solitamente occupato da Giusy Ferreri. Con il ritmo pressante ed estivo, abbigliamento sensuale e carico di espressività, la performance ci è piuta confermiamo il tormentone.
Brunori Sas – L’albero delle noci. 8/10
Quando cambia qualcosa attorno a noi, quella cosa cambia anche noi stessi. L’amore filiale è una delle leve più potenti per il cambiamento nella vita di una persona e questo il cantautore lo sottolinea bene. Giro armonico che non guasta.
Modà – Non ti dimentico. 7/10
L’amore non può andarsene senza lasciarci una ferita indelebile, anche quando non è quello giusto per noi. Il testo è ricco di emozioni e si inserisce a pieno titolo nella tradizione dei brani sentimentali dei Modà, però pecca di originalità.
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Clara – Febbre. 6.5/10
Sicuramente è cresciuta, rispetto il diamante grezzo della precedente edizione, il palco ormai non lo patisce più, lo stile è giovanile, la mimica è ancora di Mare fuori però manca di spunto e di originalità, anche il fatto che il brano è minimalista non aiuta.
Lucio corsi – Volevo essere un duro. 8/10
Per buona pace di Carlo Verdone, Lucio Corsi è al festival di Sanremo! Arriva alla sua prima partecipazione al festival per parlarci di come la società crea in noi il desiderio di farci eccellere in qualsiasi cosa facciamo, di diventare qualcuno, altrimenti non si è nessuno. La paura di non eccellere però non ci fa vivere davvero, non ci permette di assaporarla fino all’ultimo. Le ambizioni sono importanti, ma una vita tranquilla non è da disdegnare. La scelta del look, già indossato mentre si esibiva a Castiglione della Pescaglia – la sua città- è stato probabilmente un portafortuna per la grande serata. Anche se ci piaceva di più Cosa faremo da grandi, tutta la redazione tifa per il Davide Bowie italiano, forza Lucio!
Fedez – Battito. 7/10
La critica lo ha sbatacchiato da tutte le parti: dalla Ferragni a Tony effe, ne abbiamo sentito sempre più parlare. Ma Sanremo e la musica sono un universo parallelo, e Fedez, con i suoi occhi neri ci inghiotte in una canzone in cui che riflette le difficoltà della depressione e della lotta contro noi stessi, una tematica sempre più importante.
Bresh – La tana del granchio. 7-/10
Prima volta ad esibirsi sul grande palco come concorrente, dopo il duetto con Emma. Il cantante genovese usa una musica coinvolgente per un testo introspettivo, in cui le insicurezze lo fanno ondeggiare sul mare della vita.
Sarah toscano – Amarcord. 7-/10
Dopo aver vinto amici 2023, la giovanissima cantante debutta sul grande palco dell’Ariston con Amarcord, nostalgia. Ci domandiamo: a 19 anni di cosa avrà nostalgia la bella ragazza dalla lunga treccia! Brava per aver fatto battere le mani a ritmo a tutti gli ospiti dell’Ariston.
Joan Thele – Eco. 6.5/10
Le proprie idee sono tra le cose più importanti che ci contraddistinguono, e Joan Thele ce lo ricorda con questa canzone. Poi la scelta delle parole ha giocato un ruolo fondamentale nel creare quella sensazione di “eco” che pervade l’intero brano.
Rocco Hunt – Mille vote ancora. 6.5/10
Il posto dove nasciamo ci caratterizza per tutta la vita. Nonostante tutte le difficoltà e le rinunce, è sempre il posto in cui vorremmo tornare. Per la terza volta a Sanremo, il cantante partenopeo ci racconta di queste difficoltà.
Francesca Michelin – Fango in paradiso. 7/10
Dopo la caduta sulle scale dell’Ariston, non perde la sua grinta, Francesca Michelin che porta sul palco una ballata strappalacrime. L’idea è quella di un contrasto tra il divino e il terreno, tra il perfetto e l’imperfetto. Sebbene il tema di base non sia del tutto inedito, la capacità di Michielin di trattarlo con delicatezza e sincerità aggiunge un tocco personale che arricchisce il brano.
The Kolors – Tu con chi fai l’amore. 7/10
In perfetto stile The Kolors, e anche un po’ Carrà, ci aspettiamo di ballarla tutta l’estate su queste note anche se non sono coinvolgenti come quelle di Un ragazzo, una ragazza. Tocco retrò anni ’80, il testo, pur essendo intriso di romanticismo, ha una vena di disincanto che lo rende interessante e moderno.
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La scaletta della seconda serata.
Stasera siamo pronti a riascoltare 15 delle canzoni dei Big in Gara. La scaletta prevista è:
- Rocco Hunt – Mille volte ancora
- Elodie – Dimenticarsi alle 7
- Lucio Corsi – volevo essere un duro
- The Kolors – Tu con chi fai l’amore
- Serena brancale – Anema e core
- Fedez – Battito
- Francesca Michelin – Fango in paradiso
- Simone Cristicchi – Quando sarai piccola
- Marcella Bella – Pelle diamante
- Bresh – la tana del granchio
- Achille Lauro – Incoscenti Giovani
- Giorgia – La cura per me
- Rkomi – il ritmo delle cose
- Rose villain – Fuorilegge
- Willie Peyote – Grazie ma no grazie.
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Crediti fotografici
Pamela Stracci ©2025
frame diretta Rai Uno del 11 febbraio 2025