Calvino, lo sguardo dell’archeologo alla Nazionale di Roma
di Pamela Stracci
La Biblioteca Centrale Nazionale di Roma si veste di Italo Calvino con due eventi ad ingresso libero da non perdere. Il primo evento che segnaliamo è la mostra “Lo sguardo dell’archeologo, Calvino mai visto” prorogata fino al 15 marzo e poi la Sala permanente Italo Calvino, curate da Eleonora Cardinale.
Entrando nell’atrio della Nazionale si incontrerà il primo percorso la mostra “Lo sguardo dell’archeologo Calvino mai visto”. Questo percorso espositivo pone al centro della visita oggetti, documenti, articoli e libri dello scrittore mai visti come le bozze e gli appunti di alcune delle sue opere, ma anche contenuti personali come gli album di fotografie e i filmini di famiglia, le pagelle scolastiche, le lettere e le dediche alla famiglia e quelle rivolte alla futura moglie Esther.
Ma anche un Calvino fragile con la dedica ai genitori nell’ottobre del 47 “la prossima volta farò meglio” o “Sono figlio di scienziati: mio padre era un agronomo, mia madre una botanica, entrambi professori universitari. Tra i miei familiari solo gli studi scientifici erano in onore”.
Un Calvino inedito, che il visitatore per la prima volta può vedere attraverso materiali provenienti dalla biblioteca personale e dalle carte dell’autore, oggi conservate sempre alla Nazionale di Roma, e dalle recenti acquisizioni sempre della Biblioteca. Un modo per conoscere come lavorava e leggeva, tra fogli, appunti, schizzi e di schemi, stesure manoscritte in brutta e bella copia e i disegni.
E poi i tarocchi che verranno utilizzati dallo scrittore per scrivere Il castello dei destini incrociati: “Scarta un tarocco, scarta l’altro mi ritrovo con poche carte in mano. Il cavaliere di spade, l’eremita il bagatto, sono sempre in come di volta in volta mi sono immaginato d’essere mentre continuo a star seduto muovendo la penna sue e giù per il foglio”.
Le bobine dei filmini inediti di famigli sono state ritrovate nella casa romana di Campo Marzio e sono proiettati in sala per conoscere un prezioso Italo bambino.
Concluso questo affascinante percorso, entrando nel cuore della Nazionale, ci aspetta qualcosa di sorprendente.
Nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, La Sala Italo Calvino è stata allestita all’interno dell’area della “Biblioteca del Novecento letterario italiano” intitolata ad Enrico Falqui.
Nel 2021 è stata siglata la convenzione di comodato d’uso tra il direttore della biblioteca centrale di Roma Andrea de Pasquale e la figlia del grande letterato italiano, Giovanna Calvino.
L’Istituto è diventato in questo modo il luogo di conservazione del fondo archivistico e bibliografico di Italo Calvino, ma anche dei vari arredi, oggetti, quadri, presenti nell’abitazione di piazza di Campo Marzio n. 5 a Roma, dove lo scrittore visse gli ultimi anni della sua vita.
La sala ricrea il salone dell’abitazione e il laboratorio di scrittura di Calvino.
La biblioteca dell’autore, con le sue librerie bianche e gli 8000 libri che sono stati riposizionati nell’ordinamento originario con doppie file di libri a palchetto, costituisce un patrimonio culturale inestimabile non solo per gli appassionati di Calvino ma per tutto il mondo.
Calvino infatti è conosciuto in 67 paesi e tradotto in 56 lingue, ed è indubbiamente l’intellettuale italiano del Novecento che ha avuto il più significativo impatto sociale e culturale su scala mondiale.
Entrando in sala, quello che troverete davanti a voi è il mondo di Calvino. Oltre ai libri anche gli arredi originali, le scrivanie, le macchine da scrivere, i divani, i ritratti, le opere degli amici tra cui Toti Scialoja e Gianfranco Baruchello e gli oggetti di una vita: la clessidra, la sfera di cristallo, la drusa di ametista e le altre pietre, sono solo alcuni degli oggetti personali che possono essere ammirati riposizionati nel loro contento, e poi il maglione beige di Calvino adagiato sulla sedia del suo studio.
È chiaro che il visitatore non è solo uno spettatore ma è catapultato nella vita, nell’essenza di questo incredibile personaggio. Possiamo muoverci tra i suoi tanti libri e guardare con curiosità cosa leggeva. Dante, Boccaccio, Petrarca, Pascoli, Manzoni, Platone, Virgilio ma anche Steiner, libri sulla Cibernetica, sulla Kabala, sui tarocchi insomma il mondo variegato di Calvino.
Se vi trovate a Roma non potete perdere questi due eventi: noi di Quia Magazine ci siamo stati per voi. Guardate il video in esclusiva per il Quia Club!
© Riproduzione riservata