Ciao Darwin: è tornato il programma cult di Paolo Bonolis
di Chiara Morelli
Questa sera va inonda la seconda puntata del game show condotto da Paolo Bonolis su Canale 5. La prima messa in onda venticinque anni fa in prima serata: dal 1998 si sono alternate 9 edizioni del programma che, tra sfide, ironia e gag comiche e irriverenti, hanno tenuti incollati alla tv milioni di italiani. Belli contro brutti, intellettuali contro ottusi, aldilà contro al di qua, vergini contro rifatte, tanti i temi audaci trattati dagli autori.
Il filo conduttore dello show è la teoria evoluzionistica di Charles Darwin: alle soglie del 2000 la competizione voleva individuare le caratteristiche della donna e dell’uomo ideali del terzo millennio, l’Adamo e l’Eva di un futuro ormai presente. Dalla quinta edizione si sono susseguiti una serie di titoli emblematici: L’anello mancante, La regressione, La resurrezione, Terre desolate fino all’attuale Giovanni 8,7 (“Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”).
Ma cosa si cela dietro il successo di una trasmissione che è rimasta praticamente immutata sia nel format che nelle scenografie dalla prima edizione? Dalla sigla Matti di Renato Zero al corpo di ballo, dagli sketch comici con Luca Laurenti alle prove di coraggio, da Madre Natura al Viaggio nel tempo per finire alla Sfilata di Moda e alla prova con le domandone, tutto è rimasto uguale: eppure la prima puntata di questa edizione di Ciao Darwin ha attirato 3.987.000 telespettatori, il 24,98% di share.
Voglia di leggerezza alla base del successo? Indubbiamente è un programma nazional popolare che piace a molti e che è ormai entrato in un rapporto di familiarità con lo spettatore e di ricordo di un tempo passato e scanzonato.
Ma le critiche non sono mancate: la più aspra grida al patriarcato e a una eccessiva sessualizzazione in particolare del corpo della donna, mettendo in guardia gli autori dal messaggio sbagliato che potrebbe portare in sé. Critiche anche per la scelta della data di lancio del format in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne il 25 novembre, una giornata ancora più sentita perchè in questi giorni, purtroppo, sono ritornati sulle prime pagine della cronaca nera i gravi episodi di femminicidio come quello di Giulia Cecchettin e di Vincenza Agrisano.
A spezzare una lancia a favore dell’ex marito, interviene Sonia Bruganelli in un’intervista al Vanity Fair Stories: “Ancora pensano che Ciao Darwin sia figlio del patriarcato”!
Dopo Angeli contro Demoni, questa sera sarà la volta di Melodici contro Trapper. Anche qui non sarà solo una sfida tra gusti musicali: vedremo chi vincerà.
Un dibattito molto sentito per un programma che è lo specchio dei tempi, o forse sono i tempi che sono rimasti gli stessi?
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