Aperte le selezioni per “Mai più” la quarta edizione del Premio “Pietro Frezza”
di Chiara Morelli
Dopo le passate edizioni che hanno visto un’ampia partecipazione di artisti da tutta Italia, torna la quarta edizione della mostra virtuale “Mai più” abbinata al Premio per le arti “Pietro Frezza”.
Il Premio, è stato ideato, fondato e promosso dal 2021 per ricordare questo eroe, da Moreno Stracci, critico e storico dell’arte e linguista e Pamela Stracci, giornalista culturale e Direttore di Quia Magazine con la collaborazione della figlia, la scrittrice e insegnante Ambra Frezza.
L’evento è targato Quia APS con la collaborazione dell’Associazione La Collina dei Ciliegi e la APS Il Mandorlo d’Oro e promuove come ogni anno, una riflessione sulla Giornata della Memoria – 27 gennaio, istituita dalla Repubblica Italiana per ricordare la Shoah.
L’arte e la letteratura, con la loro capacità di comunicare emozioni e provocare riflessioni, si presentano come un mezzo potente per esprimere il desiderio di pace in un mondo spesso segnato dalla guerra e dai conflitti e diventare un catalizzatore per il cambiamento, un richiamo alla solidarietà globale e un’opportunità di esplorare le molteplici sfaccettature del tema della pace e del rispetto dell’altro.
L’iniziativa è aperta sia alle arti visive che alla letteratura, ma la novità più importante di questa edizione è l’istituzione di una sezione dedicata alla partecipazione degli studenti degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado. “La memoria va coltivata soprattutto tra le giovani generazioni – spiega il Presidente di Quia APS Moreno Stracci – che per loro fortuna non hanno vissuto l’incubo della guerra né la fatica della ricostruzione post bellica. Eppure ogni giorno ci sono notizie che riportano ancora fatti di guerra. La guerra, purtroppo, è sempre attuale e deve essere chiaro che è una possibilità che si annida ancora dietro l’angolo di questo mondo globale ma ancora diviso”.
L’obiettivo è ispirare un impegno concreto per la pace, sia a livello individuale che collettivo.
“I nonni della guerra oramai non ci sono praticamente più e con la loro assenza, si sono portati dietro il ricordo e il racconto diretto, vero e tangibile di quello che è stato il conflitto bellico e quello sgomento che per noi è incomprensibile ma per loro così familiare. La nonna di mio marito aveva per esempio il terrore dei fuochi d’artificio perchè le ricordavano i bombardamenti. Ogni volta che sentiva quei fragori, si metteva le mani alla testa per paura di essere colpita. Aveva più di novant’anni eppure quel ricordo era ancora vivo in lei – ci spiega il nostro direttore Pamela Stracci – Quando racconto questo aneddoto a qualche giovane ma non solo, sorride e mi canzona, eppure in questa storia c’è tutto il senso della guerra: puoi essere anche il vincitore, ma la devastazione della guerra è per sempre. Abbiamo il dovere di prendere il testimone dai nostri nonni e di continuare a diffondere questa memoria”.
La partecipazione all’iniziativa è gratuita ma su selezione. Il bando completo (anche con la sezione riservata alle scuole) è visionabile sul sito Quia Edizioni