Castello di Montebello: la leggenda del fantasma di Azzurrina
Una leggenda molto antica, parla del Castello di Montebello a Poggio Torriana in Emilia Romagna e del fantasma di una bambina che ancora piange all’interno delle sue mura.
Sebbene molto più antico, è solo con il rogito redatto dal notaio Verrucchio nel 1186, si attesta la prima notizia documentata del castello, quando il suo proprietario Ugolinuccio di Maltalone lo vendette a Giovanni Malatesta, capostipite della famosa famiglia riminese, tra le più importanti e influenti casate dell’Italia medioevale. Nel XIV secolo il castello è abitato dal feudatario Uguccione di Montebello ed è ora che inizia questa triste storia.
Uguccione aveva una figlia Guendalina. La bambina si narra che fosse albina. In quel periodo questa caratteristica fisica si credeva fosse opera del demonio. Allora la madre, per evitare che gli abitanti del posto la additassero o peggio, tingeva a Guendalina i capelli di nero. La tinta naturale sui capelli albini, che non trattengono i pigmenti, faceva assumere alla capigliatura della bimba prima un colore blu e poi, scolorendo, un riflesso azzurro da cui il soprannome Azzurrina.
Il padre per difenderla dai pregiudizi, vietò l’uscita della piccola dal castello facendola costantemente sorvegliare. Nonostante le accortezze dei genitori, Guendalina, secondo la leggenda, morì il 21 giugno 1375, giorno del solstizio d’estate. Quella sera imperversava un tremendo temporale estivo e la piccola giocava con una palla di pezza che cadde lungo le scale del sotterraneo. Allora la piccola scese al piano di sotto e si intrufolò dentro la botola della ghiacciaia del castello dove era scivolata la palla. Ad un certo punto le guardie sentirono un forte urlo e poi più nulla: si scavò nel ghiaccio ma della bambina e della palla non vi fu più alcuna traccia.
La leggenda del fantasma di Azzurrina
Dopo la sua sparizione prese corpo la leggenda del fantasma di Azzurrina che ogni 5 anni, nella notte del solstizio d’estate, torna nel castello. Molti nei secoli dichiarano di aver sentito i rumori provenienti dal castello e soprattutto dalla ghiacciaia, urla e lamenti e rumori di armi medievali ma hanno anche visto apparizioni, impronte di piedi sul pavimento e sul soffitto, e altri fenomeni. La leggenda venne tramandata oralmente fino al diciassettesimo secolo quando il parroco locale mise per iscritto tutte e superstizioni della zona tra le quali anche quella di Azzurrina. Nel 1989 il castello venne ristrutturato e la leggenda tornò alla cronaca popolare. Non solo i curiosi e gli appassionati del paranormale ma anche troupe televisive hanno indagato sui fenomeni legati alle presunte apparizioni del fantasma. Tra questi la Rai che per prima documentò il pianto della bimba nel famoso documentario degli anni ’90.
Se siano allucinazioni o fenomeni che la scienza non è in grado di spiegare, al di là di ogni credenza personale, al di là di ogni verifica scientifica, queste manifestazione e queste leggende sono intimamente connesse alla necessità dell’essere umano di trovare una risposta alla fatidica domanda: “esiste la vita dopo la morte”? O forse più semplicemente a ricordare chi eravamo prima dell’incarnazione.
Pamela Stracci
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“Corridoio Azzurrina” by Utente:RobertoReggi is licensed under CC BY-SA 3.0.
“Catello di Montebello: la leggenda del fantasma di Azzurrina” by ViaggioRoutard is licensed under CC BY 2.0.