27 settembre 1822: la decifratura dei geroglifici
A cura di Pamela Stracci
Il 27 settembre rappresenta una data di grande importanza nella storia dell’archeologia e della linguistica: è il giorno in cui fu raggiunto un traguardo epocale, la decifratura dei geroglifici egizi.
Questo evento, che ha svelato al mondo antico e moderno il significato dei complessi simboli incisi sulle pareti dei templi e delle tombe egizie, ha aperto una finestra sulla civiltà dell’antico Egitto e ha reso possibile una comprensione più profonda del suo passato.
Per millenni, i geroglifici sono rimasti un enigma insormontabile che ha contribuito ad accrescere il mito dell’antico Egitto in particolare nel mondo occidentale. Questi simboli, costituiti da una combinazione di immagini e segni astratti, erano utilizzati dai faraoni e dai sacerdoti per registrare eventi storici, iscrizioni funerarie e testi sacri. Tuttavia, dopo la caduta dell’antico Egitto, la conoscenza dei geroglifici andò perduta e divenne un mistero per le generazioni future.
Il ruolo chiave di Jean-François Champollion
La svolta nella decifratura dei geroglifici ebbe inizio alla fine del XVIII secolo e si sviluppò fino a raggiungere l’apice il 27 settembre 1822, quando lo studioso francese Jean-François Champollion annunciò pubblicamente all’Académie des Inscriptions et Belles Lettres di Parigi, lo straordinario successo nella traduzione dei geroglifici. Champollion era appassionato sin da giovane di lingue antiche e, grazie a studi approfonditi dell’egizio demotico e copto, fu in grado di risolvere il complesso sistema di scrittura egiziano. La chiave per la sua scoperta fu la comprensione che alcuni simboli erano fonetici, cioè rappresentavano suoni, mentre altri erano ideografici, cioè rappresentavano concetti o parole. Questa intuizione gli permise di tradurre i geroglifici inscritti sul celebre testo della Stele di Rosetta (a destra), una stele di granito scuro rinvenuta dall’esercito napoleonico e oggi esposta al British Museum di Londra, in cui lo stesso testo, un decreto di Tolomeo V, era scritto in tre lingue: greco antico, egizio demotico e geroglifici.
L’impatto della decifratura
La decifratura dei geroglifici ebbe un impatto sconvolgente su numerosi campi. In primo luogo, aprì una finestra sulla storia e la cultura dell’antico Egitto. Gli studiosi poterono finalmente accedere a testi sacri, iscrizioni funerarie e documenti storici che avevano rimesso in luce l’antica civiltà egizia, con le sue credenze religiose, le pratiche funerarie e la sua struttura sociale. Inoltre, questo risultato aprì nuove prospettive per la comprensione delle lingue antiche in generale, stimolando l’interesse per la linguistica storica e la decifratura di altri sistemi di scrittura sconosciuti.
Il 27 settembre: una giornata da celebrare
Il 27 settembre è celebrato in tutto il mondo come la Giornata della Decifratura dei Geroglifici, un momento per riflettere sull’importanza della conoscenza, della ricerca e della comprensione della storia. Ma è anche una giornata che fa riflettere su quanto possa essere gratificante lo sforzo di risolvere enigmi che sembrano insormontabili arricchendo la comprensione del passato umano. La decifratura dei geroglifici è un brillante esempio di perseveranza intellettuale e di dedizione alla conoscenza, e ci insegna che, con la giusta determinazione, possiamo superare le sfide più complesse e far luce su aspetti nascosti della nostra storia.
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Photo-video credits
“Flickr – Gaspa – Saqqara, geroglifici” by Francesco Gasparetti from Senigallia, Italy is licensed under CC BY 2.0.
“British museum, la stele di Rosetta” by alemille964
“Portrait de Jean-François Champollion – Victorine Rumilly – Louvre-Lens” by René Hourdry is licensed under CC BY-SA 4.0.
“La stele di rosetta” by _Fir3f0x2_ is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.